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Yves Saint Laurent

Couturier

Yves Henri Donat Matthieu-Saint-Laurent nacque il primo agosto 1936, in Oran, Algeria francese, da Charles e Lucienne Andrée Mathieu-Saint-Laurent. Crebbe in una villa sul mediterraneo con le due sorelle Michelle e Brigitte. Al giovane Yves piaceva creare bambole di carta e sin dalla più tenera adolescenza iniziò a disegnare vestiti per la madre e le sorelle. A 18 anni si trasferì a Parigi ed entrò nella Chambre Syndicale de la Haute Couture (Camera Sindacale dell'Alta Moda), dove i suoi disegni ebbero subito successo. Michel De Brunhoff, editore di French Vogue, presentò Saint Laurent al designer Christian Dior. Saint Laurent riferì dopo sull'incontro di essere stato ispirato da Dior e che nonostante quello che successe dopo, le basi della sua arte sono state tracciate da lui e che non potrà mai dimenticare gli anni spesi al suo fianco. Infatti lo stile di Saint Laurent crebbe notevolmente sotto la guida di Dior, maturando e guadagnando sempre più fama.

Nel 1960, nel pieno del successo al seguito di Dior, Saint Laurent si trovò costretto ad arruolarsi nell'esercito francese a causa della guerra d'indipendenza in Algeria. Dopo soli 20 giorni nell'esercito, lo stress da nonnismo portò Saint-Laurent ad un ricovero nell'ospedale militare dove ricevette la notizia di essere stato licenziato da Dior. Questo non fece altro che aggravare la situazione psicologica di Yves che fu ricoverato nell'ospedale militare di Val-de-Grâce, dove venne sottoposto a cure psichiatriche con sedativi, psicofarmaci ed elettroshock. Saint Laurant ritenne poi, questo periodo in ospedale, l'origine dei suoi problemi mentali e della sua dipendenza da droghe.

Nel novembre del 1960, Saint-Laurent venne dimesso dall'ospedale e citò Dior per non aver rispettato i termini contrattuali. La vittoria in tribunale gli permise, dopo un periodo di convalescenza, di aprire l'omonima casa di moda al fianco dell'industriale, compagno e socio Pierre Bergé.

Negli anni sessanta e settanta la firma godette del massimo prestigio grazie a ingegnose innovazioni in fatto di moda. Nel 1980 fu il primo creatore di moda vivente a godere di una grande retrospettiva del suo lavoro al Metropolitan Museum di New York. Nel 1989 il gruppo YSL si quotò in borsa, per poi essere venduto nel 1993 alla casa farmaceutica Sanofi[1] per circa 600 milioni di dollari. Nel 1999 la casa di moda fiorentina Gucci acquistò l'etichetta e mentre Tom Ford si occupava della collezione prêt-à-porter (più accessibile al grande pubblico), Yves Saint-Laurent disegnava la linea di alta moda.

La casa di moda fu ufficialmente chiusa nel 2002[2]. Per quanto la casa non esista più, il marchio sopravvive ancora sotto l'egida di Gucci. Oggi, dopo il ritiro di Tom Ford, è lo stilista Stefano Pilati a firmare la linea di prêt-à-porter.

Alla pari di Chanel, Saint Laurent ha creato uno stile unico, è stato per decenni simbolo dell'eleganza più raffinata, moderna, innovativa. Per primo, negli anni 60, ha capito che l'alta moda poteva trarre ispirazione dalla strada e non essere soltanto una realtà autoreferenziale, un mondo chiuso in se stesso senza rapporti con la realtà. Creò scalpore la collezione del 1958 con la quale esordì, quando, successore di Christian Dior, presentò negli eleganti saloni di Avenue Montaigne, una silhouette grintosa e irriverente, molto poco politicamente corretta per il conformismo sartoriale dell'epoca.

Si intuiva già lo spirito eterodosso di questo nuovo disegnatore, il quale, nell'arco della sua carriera ha mantenuto la promessa di allora, diventando un innovatore costante, un modernizzatore dell'immagine femminile. Ha fatto tutto o quasi tutto prima degli altri. Sua, decenni prima di Giorgio Armani, è stata l'intuizione di trasferire alcuni capi del guardaroba maschile in quello femminile: il blazer, la sahariana, lo smoking, il trench, il giubbotto di pelle, il tailleur-pantalone, sua la dirompente carica di vitalità abbinata a una divorante passione per l'arte che gli ha fatto fare omaggi estrosi ai maestri della pittura del Novecento, da Picasso a Andy Warhol, da Matisse, a Braque, da Mondrian a David Hockney, quando il binomio arte-moda non era ancora una trovata scontata, un luogo comune da passerella "colta". Sue, ancora per primo, sono state le commistioni etniche e folcloristiche con le quali ha arricchito gran parte delle proprie collezioni di suggestioni che gli venivano di volta in volta dall'Africa, dalla Spagna, dall'India, dal Marocco, dalla Russia.

L'amore per il teatro e per la letteratura, Marcel Proust in testa, come autore feticcio, come nume tutelare, sono state anch'esse trasposte nella sua moda, infuse nei modelli che ha saputo creare. Ma al dilà di una creatività multiforme, Saint Laurent ha avuto anche intuizioni commerciali geniali, come avere capito, ancora una volta in anticipo sui suoi colleghi, che le idee così moderne della sua alta moda potevano, sapientemente corrette, trasformarsi in prodotto industriale.

Dopo una lunga malattia, un tumore al cervello, lo stilista si spegne a Parigi, nella sua casa, la notte del 1º giugno 2008, all'età di 72 anni. Il suo corpo è stato cremato e le sue ceneri sono conservate nei giardini Majorelle di Marrakech, in Marocco, nella villa appartenuta al celebre artista francese Jacques Majorelle e in seguito acquistata e ristrutturata da Saint Laurent e Bergé.

 

Abito Saint Laurent rive gauche

Abito lungo in seta a fantasia floreale stilizzata bianco e nero con scollo a V e ampio spacco sul davanti, spalle imbottite Anni Settanta [...]

SCHEDA DEL COSTUME

Abito Saint Laurent rive gauche

Abito chemisier in seta a fantasia floreale  bianco e nero con scollo sciallato che termina in fiocco Anni Settanta [...]

SCHEDA DEL COSTUME

Abito Saint Laurent rive gauche

Abito chemisier in seta a fantasia a quadri nei toni del marrone, rosa salmone e blu. Chiusura frontale con bottoni e fiocco sullo scollo. Anni Settanta [...]

SCHEDA DEL COSTUME

Abito Saint Laurent rive gauche

Abito da giorno in seta con manica a ¾ a fantasia floreale nei toni del blu e dell’avorio, profondo scollo a V sciallato che termina in un fiocco Anni Settanta [...]

SCHEDA DEL COSTUME

Abito Saint Laurent rive gauche

Completo in chiffon lamé nero e argento composto da: abito a manica lunga con scollo sciallato e fondo della gonna con volant, cintura in nastro di raso marrone; coprispalle a manica lunga con scollo decorato da due volant plissettati, ripresi anche sui polsi. Primi anni Ottanta [...]

SCHEDA DEL COSTUME

Abito Saint Laurent rive gauche

Abito da sera senza spalline in taffetà verde bottiglia con parte della gonna decorata con applicazione di pizzo nero ricamata con paillettes nere. Primi anni Ottanta [...]

SCHEDA DEL COSTUME

Abito Saint Laurent rive gauche

Abito chemisier in seta a fantasia cachemire nei toni dell’arancione, verde acido e nero. Chiusura frontale con bottoni e fiocco sullo scollo. Anni Settanta [...]

SCHEDA DEL COSTUME

Abito Yves Saint Laurent patron original

Abito da sera in seta damascata nera a fantasia floreale, manica lunga e scollo off the shoulder decorato con ampio volant in raso nero con arricciature a effetto palloncino. Anni Ottanta [...]

SCHEDA DEL COSTUME

 
 

RoMaison 2020

Roma, una maison straordinaria: archivi e produzioni dei laboratori di Costume
Data: 2020-10-23

Mostra dedicata alle più prestigiose sartorie di Costume romane, tra tradizione e sperimentazione, dove l’ispirazione stabilisce una reinvenzione continua del concetto di abito. Roma entra nel racconto contemporaneo della Moda, mostrandosi come laboratorio progettuale straordinario dove l’alto artigianato convive con l’archivio. Due mondi unici che esprimono la profonda cultura del Made in Italy: la conoscenza e lo studio dell’archivio, insieme all’espressione[...]

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