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La Traviata

Costumista: Piero Tosi | Regista: Franco Zeffirelli |

Inizia a casa di una Violetta giunta ormai alla fine dei suoi giorni, dove arriva un giovane ragazzo incaricato di portar via gli oggetti della donna. La vede ritratta in un quadro, e subito dopo morente. Il giovane rappresenta la curiosità dello spettatore, a vedere prima la grandezza e la bellezza di questa donna, e poi il suo declino, la sua rovina. Non possiamo ignorare la sua storia... il giovane abbandona gli oggetti da requisire e lascia la casa. Subito dopo Violetta si rialza, e girando per la casa inizia il flashback: la splendida festa con gli amici dove per la prima volta conobbe Alfredo. Continua così il resto dell'opera, con meravigliose scene sia a Parigi, sia nella stupenda casa in campagna. Vi sono, infatti, molte scena all'aperto, sul fiume, a cavallo, impossibili in una rappresentazione teatrale. A casa di Flora continua la stupenda scenografia, corredata di eleganti e divertenti danze eseguite dalle zingarelle e dai toreri. Infine torniamo a una Parigi in festa (è Carnevale) dove Violetta riceve Alfredo e Giorgio Germont. Il giovane Alfredo si è salvato dal duello con il barone (il quale è ferito, ma migliora) ed è pronto a tornare con lei. Andranno a vivere in campagna, dove la giovane Valery guarirà, e saranno tutti felici e contenti. Ma le opere liriche si chiamano anche melodrammi, e quindi Violetta non può che morire sotto gli occhi dell'amato. Ultima inquadratura: un camelia sul comodino della Traviata.

Costumista: Tosi Piero


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