0% of page loaded...
Abito da uomo in quattro pezzi composto da tunica, pazienza, mantello e stola. La tunica è in lana marrone e nera. La pazienza, come la stola, è interamente ricamata a motivi geometrici con vari materiali: cordoni, ciniglie, fili oro, pietre, nottole e placche di metallo, assemblati su lana e velluto. Il ricamo della pazienza rappresenta il frontale del Tempio di Gerusalemme con la grande placca di metallo le cui dodici pietre incastonate rimandano alle dodici tribù di Israele. Mantello lavorato a inserti con varie lane e velluti sempre nei toni del marrone, ocra e nero. Copricapo in feltro nero.
Epoca di ambientazione: 33 d.C.
Il costume è indossato da Mattia Sbragia nel ruolo di Caifa.
Il film è aperto dalla citazione di un versetto del Libro di Isaia (53,5: dai cosiddetti "carmi del servo sofferente"), scritto nell'VIII secolo a.C., che la tradizione cristiana riferisce a Gesù, giusto perseguitato. La vicenda si concentra sulle ultime ore di vita di Gesù Cristo, dall'arresto nell'Orto degli Ulivi, al processo sommario presso il Sinedrio ePonzio Pilato, alla sua atroce flagellazione, fino alla morte in croce e risurrezione. La trama
Chiudete gli occhi e cercate di rivivere la scena di un grande film in costume. C’è da scommettere che almeno uno dei personaggi che vi verrà in mente veste Tirelli. L’esercizio è del resto facile visto che il grande atelier romano fondato negli anni Sessanta da Umberto Tirelli, geniale “realizzatore di costumi e archeologo della moda” secondo la definizione di Guido Vergani, ha “vestito” i protagonisti di almeno una trentina di film che, non[...]