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L'importanza di chiamarsi Ernest

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Costumista: Maurizio Millenotti | Regista: Oliver Parker |

L'importanza di chiamarsi Ernest (The Importance of Being Earnest) è un film del 2002 diretto da Oliver Parker, basato sulla commedia satirica L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde.

NOTA BENE Il nome proprio Ernest in inglese si pronuncia come l'aggettivo earnest, che significa "coscienzioso", "serio", "onesto", "sincero". Il titolo originale, "The importance of being earnest" suona contemporaneamente come "L'importanza di chiamarsi Ernest" e "L'importanza di essere coscienzioso/sincero". Si tratta dunque di un "pun", cioè un gioco di parole, attorno al quale ruota tutta la commedia.

Nell'Inghilterra dell'età edoardiana, Algernon Moncrieff ed Ernest Worthing sono due amici di vecchia data. Il primo abita in città ed il secondo in campagna, ed entrambi vivono una "vita segreta": Algernon finge di avere un vecchio amico malato di nome Bunbury in campagna, mentre Ernest, il cui vero nome invece è Jack, finge di avere un fratello scapestrato di nome Ernest, nome con cui appunto si presenta in città. Questo espediente permette loro di assentarsi dalle rispettive case e famiglie quando meglio credono.

Jack ama Gwendolen Fairfax, cugina di Algernon, e vorrebbe sposarla. La donna ricambia il sentimento, ma desidera fermamente ed esclusivamente sposare un uomo di nome Ernest. Lady Bracknell, ricca madre di Gwendolen e zia di Algernon, rifiuta però il fidanzamento quando scopre che Jack è orfano, ritrovato nella borsa di un deposito bagagli ferroviario. Nel frattempo Algernon si presenta alla casa di campagna di Jack spacciandosi per lo scapestrato Ernest, e si innamora di Cecily Cardew, diciottenne di cui Jack è il tutore. Anche Cecily è convinta che amerà un uomo di nome Ernest.

Quando Gwendolen raggiunge la casa di campagna del "suo" Ernest, conosce Cecily e dopo un iniziale equivoco su Ernest, le due scoprono che né Algernon né Jack si chiamano in realtà così. Anche Lady Bracknell giunge alla dimora di campagna di Jack, e intima a Gwendolen di fare ritorno a casa. Algernon le comunica l'intenzione di sposare Cecily, e quando la zia apprende l'entità della rendita della giovane, accetta le nozze. È però Jack a rifiutare il permesso, almeno fino a quando la donna non gli concederà la mano di Gwendolen.

Casualmente però Lady Bracknell riconosce in Miss Prism, ora istitutrice di Cecily, la bambinaia dei figli della propria sorella (la madre di Algernon), rivelando che anni addietro era scomparsa con il nipotino appena nato. Miss Prism ammette una leggerezza costata la scomparsa del piccolo, perduto in una stazione ferroviaria: questo svela che quel piccolo era proprio Jack, fratello minore di Algernon, e così Lady Bracknell autorizza finalmente le nozze.

Se Jack può sposare Gwendolen, Algernon potrà impalmare Cecily: l'unico dubbio che rimane è quello del vero nome di battesimo dell'ex trovatello. Lady Bracknell dice che fu battezzato come il padre ma non ricorda il nome del cognato (che tutti in famiglia chiamavano Il Generale), e lo stesso vale per Algernon che si giustifica con un "l'ho conosciuto appena, è morto quando avevo tre anni"; si è dunque obbligati a ricorrere agli elenchi militari degli ufficiali. Worthing trova la pagina che riporta il nome del padre e annuncia a tutti i presenti che lui ha sempre saputo di chiamarsi Ernest. Con grande gioia generale, specie di Gwendolen. Ma nel libro, che lui chiude subito, vediamo invece il nome di John[1].

L'importanza di chiamarsi Ernest

Abito da amazzone composto da gonna in gabardine nocciola, giacchino in lana e seta a quadretti avorio e nero con revers e polsi in lino nero. La pettina con alamari in lino beige è guarnita da zagane di seta e cotone rosse e avorio montate a spina. Al collo fiocchetto di faille nera. Epoca di ambientazione: 1895. Costume indossato da Reese Witherspoon. [...]

SCHEDA DEL COSTUME

L'importanza di chiamarsi Ernest

Abito da giorno in due pezzi composto da giacca con baschina e gonna. Tutto l'abito è giocato con grande maestria su tagli e inserti con quattro tipi di stoffe: raso in seta lilla, seta operata a motivi floreali viola, lampasso lilla e raso operato viola chiaro. La petina lavorata a spina è in organza beige a righe color glicine. Collo staccato in piume di struzzo lilla e organza plissé avorio a righini neri. Epoca di ambientazione: 1895 Costume indossato da Judi D[...]

SCHEDA DEL COSTUME

Costumista: Millenotti Maurizio

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